La VI sezione Penale con la sentenza n. 19776/2019 ha avuto modo di pronunciarsi sul reato di maltrattamenti in ambito familiare. Il Collegio, pertanto, ha precisato che il reato di maltrattamenti è riscontrabile anche negli atti di disprezzo, e di offesa nei confronti della vittima responsabili di ingenti sofferenze psichiche e morali per la stessa. Infatti, la Corte ha riscontrato le medesime finalità sopraffattrici, anche negli intervalli in cui la vittima era intenta in attività familiari, e quindi per questa particolarmente gratificanti. Ciò perché le ripetute manifestazioni del reato mantengono il loro disvalore in ragione del loro susseguirsi nel tempo. Pertanto, la Corte ha concluso stabilendo quale requisito specifico per la configurazione del reato in esame, che l’agente persista in una condotta precedentemente realizzata, idonea a ledere l’interesse tutelato.
L’abitualità nel reato di maltrattamenti